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Il punto sui progetti Pnrr: dei 56 di Bergamo (per 410 milioni), 21 sono già completati


Sono 56 i progetti legati al Pnrr di cui la città di Bergamo è “titolare”, per un valore complessivo di ben 410 milioni di euro. Di questi, 21 risultano già essere stati completati, ovvero il 37,5 per cento del totale.

Quasi tutti in capo al Comune

Il dato è stato reso noto la mattina di oggi (12 marzo) alla Corte dei Conti di Milano, dove sono stati esaminati i progetti Pnrr dei Comuni di Bergamo – appunto -, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza e Varese.

Dei 56 progetti complessivi riguardanti Bergamo, ben 49 sono attuati direttamente dal Comune, mentre i restanti sette vede come soggetti attuatori il Consorzio Atb Scarl, Atb Mobilità e Teb Spa. A questi sono stati rispettivamente assegnati i progetti sulle flotte autobus, sulla e-Brt e sulla T2.

L’analisi della Corte dei Conti

Al centro dell’analisi della Corte dei Conti su Bergamo, spiega Palazzo Frizzoni, c’è stato il rispetto del cronoprogramma dei lavori, ma anche l’aumento dei costi rispetto alle stime iniziali per alcuni degli interventi previsti (come la scuola Scuri, ma anche il campo Utili) e i ritardi iniziali nei trasferimenti dei fondi statali.

In particolare, il Comune di Bergamo ha evidenziato una dilatazione dei tempi di trasferimento delle risorse statali per i progetti Pnrr avviati per primi, soprattutto quelli legati alla Rigenerazione urbana: per il Centro Piacentiniano, ad esempio, c’è stato uno slittamento di addirittura 565 giorni. Solo la buona liquidità di Palafrizzoni ha permesso quindi di garantire la continuità dei cantieri, anticipando pagamenti anche sostanziosi.

I problemi segnalati dal Comune di Bergamo circa le difficoltà nell’incassare i fondi dai Ministeri nonostante la regolare presentazione dei rendiconti sono state parzialmente risolte con l’entrata in vigore del decreto ministeriale del 6 dicembre 2024, pubblicato il 4 gennaio 2025, che ha consentito di richiedere trasferimenti intermedi in acconto nelle more dell’esame dei rendiconti. Grazie a questa misura, ad esempio, Palazzo Frizzoni ha ricevuto circa 5,7 milioni di euro dal Ministero dell’Interno relativi a rendiconti già trasmessi.



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